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Ron Galella: Matera rende omaggio al «fotografo preferito da Andy Wahrol»


Ron Galella, noto come il "re dei paparazzi," ha vissuto una vita spericolata, intraprendendo rischi considerevoli per catturare immagini uniche delle celebrità. Jacqueline Kennedy Onassis lo denunciò, Marlon Brando gli ruppe una mascella, e Sean Penn gli sputò in faccia. Nonostante gli incidenti, Andy Warhol lo elogiò, affermando che una buona foto deve ritrarre una persona famosa mentre fa qualcosa di non famoso, e Galella era maestro in questo.

Nato nel Bronx nel 1931 e scomparso nel 2022, Galella è ora celebrato in una mostra a Matera, curata dalla Fondazione SoutHeritage, intitolata "Ron Galella. Italian Icons. Scatti rubati al tempo." La mostra, ospitata a Palazzo Viceconte a Matera (e successivamente a Potenza), presenta 70 scatti in bianco e nero degli anni '60 e '90. Le fotografie, dono del fotografo nel 2009 e recentemente restaurate, ritraggono celebrità italiane in momenti di normalità, sfatando l'immagine perfetta costruita dalla fama.

Galella, considerato un cacciatore di "prede," affermava di scattare a raffica per catturare la normalità e smontare l'immagine prefabbricata delle celebrità. La mostra presenta "divi" italiani come Silvana Mangano, Virna Lisi, Gina Lollobrigida, Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Luciano Pavarotti, Roberto Benigni, Franco Zeffirelli e molti altri.

Iniziando la sua passione per la fotografia a 19 anni durante la guerra di Corea, Galella si perfezionò all'Art Center of Design di Los Angeles, laureandosi in fotogiornalismo. Da fotoreporter per i tabloid, passò a collaborare con prestigiose riviste patinate e persino con "The New Yorker." Le sue opere sono ora parte di importanti collezioni museali internazionali, dal MoMA di New York alla Tate Modern di Londra. La mostra a Matera è un omaggio alla sua carriera straordinaria e alle icone italiane immortalate attraverso il suo obiettivo.